Vittorio Emanuele II è stato il primo re d’Italia, nonché uno dei principali protagonisti del Risorgimento italiano, il movimento che ha portato all’unificazione del paese.
Nato a Torino nel 1820, Vittorio Emanuele II era figlio del re Carlo Alberto di Savoia. Nel 1848, con lo scoppio delle rivoluzioni che stavano sconvolgendo l’Europa, Vittorio Emanuele II fu chiamato a succedere al padre sul trono del Regno di Sardegna. Questo periodo fu molto difficile per l’Italia, divisa in tanti piccoli stati, ma grazie alle riforme introdotte dal nuovo sovrano, il Regno di Sardegna divenne un modello di modernità e progresso.
Negli anni successivi, Vittorio Emanuele II si impegnò a promuovere l’unificazione dell’Italia sotto la guida della sua dinastia, i Savoia. Il suo principale alleato in questa impresa fu il conte di Cavour, il primo ministro del Regno di Sardegna, che lavorò instancabilmente per creare un’ampia coalizione di stati italiani e stranieri a sostegno dell’unificazione.
Il momento decisivo per l’unificazione dell’Italia avvenne durante la seconda guerra d’indipendenza, combattuta nel 1859 contro l’Impero austriaco. Con l’appoggio militare della Francia di Napoleone III, il Regno di Sardegna riuscì a sconfiggere gli austriaci e a conquistare la Lombardia. Questa vittoria diede un grande slancio all’unificazione, e nel 1860, con l’aiuto dei Mille di Garibaldi, il Regno di Sardegna conquistò il Regno delle Due Sicilie.
Nel 1861, Vittorio Emanuele II fu proclamato re d’Italia, con Torino come capitale. Durante il suo regno, il nuovo Stato dovette affrontare numerose sfide, tra cui la lotta contro il brigantaggio nel Sud e la questione romana, ovvero il rapporto con il potere temporale
del Papa. Nel 1866, l’Italia entrò in guerra contro l’Austria per conquistare il Veneto, regione che venne annessa al Regno d’Italia dopo la vittoria della battaglia di Sadowa.
Negli anni successivi, Vittorio Emanuele II si adoperò per consolidare il nuovo Stato italiano, promuovendo politiche di modernizzazione e di sviluppo economico. Nel 1870, con la presa di Roma, l’Italia si assicurò il controllo della città eterna e mise fine al potere temporale del Papa. Questo evento fu un momento storico molto importante per l’unificazione italiana.
Vittorio Emanuele II fu anche un sovrano molto amato dal popolo italiano, soprattutto per la sua vicinanza alle esigenze della gente comune. Nel 1878, dopo una lunga malattia, il re morì a Roma, lasciando il trono al figlio Umberto I.
In sintesi, Vittorio Emanuele II è stato uno dei personaggi più importanti della storia italiana del XIX secolo, che ha contribuito in modo determinante all’unificazione del paese e alla creazione del Regno d’Italia. La sua figura è ancora oggi ricordata come simbolo di unità e di patria.
Salvatore Garzone